Introduzione: Cenni di Anatomia
Il muscolo medio gluteo è uno fra i muscoli maggiormente tenuti in considerazione data la sua importante azione stabilizzatrice del complesso pelvico o del bacino. Per questo motivo, nel campo dell’esercizio terapeutico è sempre più coinvolto nelle strategie preventive e di recupero.
Fa parte del gruppo dei glutei costituito da:
- Grande gluteo;
- Medio gluteo;
- Piccolo gluteo.
La sua origine deriva dalla fascia glutea, dalla cresta iliaca e dalla faccia glutea dell’ala iliaca, tra la linea glutea anteriore e posteriore, mentre si va ad inserire sulla faccia esterna del grande trocantere del femore. La sua innervazione è data dal nervo gluteo superiore (L4-L5-S1). Dato che la maggior parte dei disordini discali si manifesta a questo livello, ne consegue che la muscolatura coinvolta possa perdere la sua naturale funzione, compreso il medio gluteo.
La sua funzione è molto interessante in quanto polivalente: con la sua azione abduce la coscia, ma per mezzo delle fibre anteriori può anche flettere e ruotare internamente la coscia. Le fibre posteriori, invece, estendono ed extraruotano la coscia stessa.
Appartenendo al gruppo dei glutei, il medio gluteo da un punto di vista funzionale può condizionare la linea laterale del corpo ma anche quella posteriore, poiché fa parte dell’unità funzionale del grande gluteo (catena estensoria). Infatti, il muscolo medio gluteo fornisce gran parte della forza richiesta per l’abduzione d’anca. Medio e piccolo gluteo sono attivi in tutto il ciclo del passo e sono la chiave per il supporto dell’arto inferiore durante la fase di appoggio intermedio e per la stabilizzazione della pelvi sul piano frontale.
Implicazioni e Ricerca degli Esercizi

Secondo Distefano, Ayotte e Bolgla gli esercizi che attivano in maniera maggiore la muscolatura del medio gluteo (espressa in massima contrazione volontaria isometrica – MVIC –) sono:
- Side-lying hip abd;
- Pelvic drop;
- Wall squat [1].
Nello studio sono anche inclusi molti altri esercizi; spesso esercizi appartenenti alla stessa categoria di lavoro.
È stato osservato come una debolezza della muscolatura profonda stabilizzatrice dell’anca e del complesso del bacino possa essere relazionata a numerose problematiche come:
- Low back pain [2];
- Sindrome della bandelletta ileo-tibiale [3-4];
- Sindrome femoro-rotulea [5-6].
Esecizi terapeutici
Uno degli esercizi terapeutici più utilizzati in questo campo è quello denominato “clamshell”; quest’ultimo si presta bene ad essere somministrato a pressoché tutta la popolazione in quanto non richiede capacità di equilibrio dal momento che il soggetto si trova a terra in decubito laterale e non richiede importanti espressioni di forza. Inoltre permette di minimizzare il reclutamento del muscolo tensore della fascia lata (TFL), aspetto assai utile nelle problematiche esterne di ginocchio.
In definitiva, quando si parla di esercizio terapeutico, è senza dubbio importante valutare la muscolatura del medio gluteo, data la sua grande azione stabilizzatrice a livello pelvico. Un bacino equilibrato e in asse permette la corretta trasmissione delle forze fra l’alto e il basso prevenendo dolori ed infortuni anche in zone notevolmente distanti.
Riferimenti:
- Kristen Boren, Cara Conrey, Jennifer Le Coguic, Lindsey Paprocki, Michael Voight, T Kevin Robinson. Electromyographic analysis of gluteus medius and gluteus maximus during rehabilitation exercises. Int J Sports Phys Ther. 2011 Sep;6(3):206-23.
- Erika Nelson-Wong, Timothy Flynn, Jack P Callaghan. Development of active hip abduction as a screening test for identifying occupational low back pain. J Orthop Sports Phys Ther. 2009 Sep;39(9):649-57.
- Reed Ferber , Brian Noehren, Joseph Hamill, Irene S Davis. Competitive female runners with a history of iliotibial band syndrome demonstrate atypical hip and knee kinematics. J Orthop Sports Phys Ther. 2010 Feb;40(2):52-8.
- M Fredericson, C L Cookingham, A M Chaudhari, B C Dowdell, N Oestreicher, S A Sahrmann. Hip abductor weakness in distance runners with iliotibial band syndrome. Clin J Sport Med. 2000 Jul;10(3):169-75.
- Mary Lloyd Ireland, John D Willson, Bryon T Ballantyne, Irene McClay Davis. Hip strength in females with and without patellofemoral pain. J Orthop Sports Phys Ther. 2003 Nov;33(11):671-6.
- Richard B Souza, Christopher M Powers. Differences in hip kinematics, muscle strength, and muscle activation between subjects with and without patellofemoral pain. J Orthop Sports Phys Ther. 2009 Jan;39(1):12-9.





