Obesità e Infiammazione cronica sistemica

L’obesità è in forte aumento a livello globale, con gravi conseguenze su salute cardiovascolare, immunitaria e metabolica. Stile di vita attivo, dieta equilibrata e prevenzione precoce nei bambini sono fondamentali per contrastarne l’incidenza e ridurre i rischi a lungo termine.

Obesità: dati importanti

L’obesità rappresenta una delle piaghe sociali più importanti. I dati sono tutt’altro che incoraggianti; in questo senso il più grande studio epidemiologico mai condotto, sulla prestigiosa rivista Lancet, per numero di partecipanti (130 milioni di persone) fornisce numeri preoccupanti [1]. I numeri dicono che i bambini e adolescenti obesi tra i 5 e i 19 anni nel mondo sono aumentati di 10 volte rispetto agli ultimi 40 anni. Se questa tendenza verrà confermata, nel 2022, avremo più adolescenti e bambini obesi che sottopeso. “In Italia la percentuale di bambini e adolescenti obesi è aumentata di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975. Nel 2016 il 10,4% delle femmine e il 14,5% dei maschi erano obesi. A livello mondiale l’Italia si posiziona al 61° posto per le femmine e al 46° per i maschi ma tra i paesi ad alto reddito l’Italia si posiziona rispettivamente al 6° e 8° posto” [2].

Uno dei test maggiormente utilizzati per avere una valutazione generale del proprio peso corporeo è l’indice di massa corporea (IMC) o body mass index (BMI) che si ottiene dividendo la cifra del proprio peso espressa in Kg per l’altezza al quadrato espressa in metri. Ad esempio il BMI di una persona di 70 kg per 1,75 m sarà 70 : 3,06 = 22,9. Ovviamente il BMI presenta dei limiti in quanto più si è giovani e più il BMI deve essere basso e in quanto un culturista, causa le importanti masse muscolari presenterà un alto BMI; diventa quindi importante contestualizzare il dato.

L’organizzazione mondiale della sanità ha così stimato i valori a cui fare riferimento:

  • Al sovrappeso corrisponde un IMC da uguale o superiore a 25 fino a 29,99
  • All’ obesità corrisponde un IMC uguale o superiore a 30.

Una ricerca molto interessante evidenzia come sia possibile predire la possibilità di diventare obesi [3]. Bambini che a 5 anni si trovano sulla fascia più alta del peso normale (95° percentile) hanno alte probabilità di essere adulti obesi. E sempre in questo studio si è osservato come sia importante l’atteggiamento che i bambini sviluppano verso il cibo; se, già a 5 anni, tendono a mangiare in assenza di fame, questi tenderanno a sviluppare il sovrappeso sin da subito. Nello specifico, le ragazze che mangiavano grandi quantità di snack in assenza di fame a 5 e 7 anni avevano una probabilità di 4,6 volte in più di essere sovrappeso in entrambe le età. Inoltre anche l’educazione ed il comportamento dei genitori è fortemente chiamato in causa.

Un importante studio del 2004 rivela come la restrizione calorica rispetto allo standard occidentale possa apporta    re importanti benefici per la salute [4]. Lo studio è stato condotto su 18 individui che seguivano una dieta di restrizione calorica rispetto a 18 individui che seguivano una dieta impostata su un modello di dieta tipicamente americano. Nella fattispecie il gruppo soggetto a restrizione calorica (si oscilla tra le 1.100 e le 1.900 Kcal) ha seguito una dieta ricca di frutta e verdure, proteine del grano, soia, latticini, carboidrati complessi riducendo al minimo tutti i cibi rigorosamente trasformati quali snack, carboidrati raffinati e bibite. Al contrario il gruppo controllo ha seguito una dieta tipicamente occidentale improntata sul modello americano con un introito doppio delle calorie (tra le 1.900 e le 3.500 Kcal). I risultati hanno mostrato notevoli miglioramenti nel gruppo soggetto a restrizione calorica quali l’abbassamento del cosiddetto colesterolo cattivo (LDL) e aumento di quello buono (HDL), abbassamento della proteina C reattiva che rappresenta un importante marker dell’infiammazione, riduzione della pressione arteriosa e riduzione del 40% dello spessore della parete interna della carotide. Le persone a dieta hanno mostrato carotidi pulite. È dunque confermato l’effetto antiinfiammatorio dato da una dieta ipocalorica. In condizioni di salute, l’ossido nitrico prodotto dalle cellule endoteliali esercita non solo proprietà vasodilatatrici, ma anche diverse altre azioni protettive verso la parete del vaso contro lo sviluppo di aterosclerosi e trombosi. I tradizionali fattori di rischio cardiovascolare sono caratterizzati da disfunzione endoteliale causata da una maggiore produzione di stress ossidativo che porta a distruggere l’ossido nitrico, riducendo così la sua disponibilità. L’obesità addominale è associata a disfunzione endoteliale, attraverso meccanismi diretti, come l’insulino-resistenza e l’associazione con fattori di rischio (incluso diabete mellito, ipertensione e dislipidemia) e diretta, mediante produzione di adipochine e citochine proinfiammatorie, che a loro volta inducono stress ossidativo che porta ad una ridotta disponibilità di ossido nitrico [5].

Infiammazione e disregolazione metabolica

Il sovrappeso e il conseguente profilo infiammatorio predispone il sistema a sviluppare un rischio di cancro più elevato, a contrarre malattie cardiovascolari ed infettive. A tal proposito è interessante osservare l’analogia con la medicina tradizionale cinese che vede nell’organo milza un importante organo per lo sviluppo del sistema immunitario. Un organismo grasso è un organismo che in questo senso indebolisce l’organo milza e con ciò indebolisce anche la capacità di formare un sistema immunitario adeguato. Importante ricordare anche che la milza soffre la mancanza di movimento e questo ci ricorda come in ottica preventiva sul fattore obesità, l’esercizio fisico rappresenti una condicio sine qua non. Non è difficile pensare infatti come il problema obesità derivi fondamentalmente da una mancanza di movimento a cui vi è associata un’alimentazione ipercalorica e sbilanciata. In definitiva, l’importanza di un sano stile di vita è la chiave per combattere la piaga dell’obesità con tutte le sue conseguenze.

Riferimenti:

  1. Worldwide trends in body-mass index, underweight, overweight, and obesity from 1975 to 2016:a pooled analysis of 2416 population-based measurement studies in128·9 million children, adolescents,and adults. Lancet. 2017 Dec 16;390(10113):2627-2642.
  2. Istituto superiore di sanità. Disponibile su: http://old.iss.it/pres/?lang=1&id=1813&tipo=6, ultimo accesso: 14/03/18
  3. Fisher JO, Birch LL. Eating in the absence of hunger and overweight in girls from 5 to 7 y of age. Am J Clin Nutr. 2002 Jul;76(1):226-31.
  4. Fontana L, Meyer TE, Klein S, Holloszy JO. Long-term calorie restriction is highly effective in reducing the risk for atherosclerosis in humans. Proc Natl Acad Sci U S A. 2004 Apr 27;101(17):6659-63.
  5. Taddei S, Ghiadoni L, Salvetti G, Virdis A, Salvetti A. [Obesity and endothelial dysfunction]. G Ital Cardiol (Rome). 2006 Nov;7(11):715-23.
Scroll to Top