Introduzione
Il sistema tonico posturale è un sistema automatico e non lineare. Questa considerazione parte dal presupposto che i meccanismi di compenso che il corpo adotta sono del tutto automatici (involontari) e non sono uguali per nessun individuo; quindi per uno stesso problema possono derivare meccanismi di compenso diversi in funzione della specificità di ognuno e della capacità di autoregolazione fra le dimensioni strutturali, psichiche, biochimiche ed energetiche. Di conseguenza la posturologia attuale considera la causa della disfunzione come a un’incongruenza fra i vari sistemi recettoriali: la non corretta informazione sensoriale determina quindi strategie di compenso individuali necessarie allo svolgimento delle funzioni in assenza di dolore (compenso antalgico).Il sistema visivo è sicuramente una componente recettoriale molto importante all’interno delle dinamiche posturali in quanto acquisisce la maggior parte delle informazioni che provengono dall’ambiente esterno determinando continui adattamenti statico – cinetici. La stabilità posturale dipende in modo critico dalla funzionalità del sistema visivo [1].
Neurofisiologia e implicazioni cliniche
È stato osservato come la stabilità posturale sia notevolmente influenzata dalle caratteristiche spaziali dell’ambiente visivo e di come, in condizioni statiche, l’afferenza visiva sia in grado di ridurre di circa il 50% le oscillazioni corporee auto generate [2-3-4-5]. Per comprendere come anomalie di funzionamento del sistema visivo siano intimamente connesse ad alterazioni posturali con conseguenti compensi adattativi, è fondamentale conoscerne i legami neurofisiologici.
La formazione reticolare promuove uno stato di veglia e vigilanza; è dunque fondamentale nel determinare le funzioni motorie e nell’esprimere il tono muscolare. Le fibre gamma che controllano l’eccitabilità dei fusi neuromuscolari (propriocettori) sono strettamente collegate alla formazione reticolare la quale, attraverso le sue vie nervose, modula il tono di tutti i muscoli, inclusi quelli oculari (muscoli oculomotori). La formazione reticolare è connessa al sistema visivo per mezzo degli stimoli ottici [6] ed è quindi uno dei fulcri principali della funzione oculomotoria. Poiché contiene i neuroni premotori dei muscoli estrinseci oculari, ne esprime il tono muscolare e le risposte della vergenza (convergenza oculare), dell’accomodazione e della foria (tendenza latente alla deviazione oculare) [7-8].
La formazione reticolare mesencefalica è strettamente connessa con i movimenti saccadici oculari (movimenti oculari veloci) integrati ai movimenti del capo: è stato osservato come i neuroni reticolari scarichino in relazione alle saccadi oculari e ai movimenti cervicali [8], confermando la via neurologica definita “oculocefalogiria” che connette gli occhi al vestibolo e al tratto cervicale.
Riguardo l’attività tonica posturale, e la relazione che intercorre fra occhi e postura, merita attenzione il locus coeruleus che si trova all’interno della formazione reticolare: questa piccola struttura nervosa costituisce il principale centro noradrenergico del sistema nervoso fortemente implicato nell’attività tonico – posturale e di vigilanza. I nuclei dei muscoli oculomotori sono direttamente connessi con questa struttura nervosa [9]. In conseguenza di ciò variazioni di eccitabilità del locus coeruleus sono in grado di interferire con il funzionamento della muscolatura oculare e viceversa; una disfunzione oculomotrice può interferire con l’eccitabilità del locus coeruleus e quindi del tono muscolare e determinare compensi posturali significativi anche a distanza, secondo la logica delle catene muscolari. Ogni alterazione visiva o extravisiva, quindi, alterando l’eccitabilità della formazione reticolare interferirà con l’equilibrio degli assi visivi determinando risposte di compenso necessarie a mantenere l’allineamento sull’oggetto osservato. La forma di compenso o manifestazione clinica più frequente in relazione ad una disorganizzazione del sistema visivo è la PAC (posizione anomala del capo).
Questo compenso è dettato da un adattamento della via oculocefalogiria che connette occhi, vestibolo e tratto cervicale: a causa di questo, spesso, squilibri visivi possono scaricarsi sul tratto cervicale con dolori e disagi associati. Il compenso determina quindi una disorganizzazione del tratto cervicale e una modifica dei rapporti occlusali con conseguenti sovraccarichi. Uno dei compensi più frequenti è la posizione in avanti della testa (FHP – forward head position) che nel tempo porta ad aumento di spessore del muscolo sternocleidomastoideo (SCOM) come conseguenza dell’utilizzo di muscoli più superficiali rispetto a quelli profondi [10].
La via cosiddetta “oculocefalogiria” è la sintesi fra le informazioni derivanti dal sistema visivo, vestibolare e dall’informazione propriocettiva del tratto cervicale. Essa è determinante per mantenere l’immagine costante sulla fovea e permettere la massima stabilità posturale. Per questo la via oculocefalogiria consta di tre importanti riflessi:
- VOR: riflesso vestibolo oculare;
- OKN: riflesso opto cinetico;
- COR: riflesso cervico oculare.
La connessione neuroanatomica fra le strutture vestibolari, visive e cervicali è data da una serie di strutture nucleari presenti all’interno di un profondo fascio chiamato fascicolo longitudinale mediale. Qui s’interfacciano i nuclei del 3° nervo cranico (oculomotore comune), del 4° nervo cranico (trocleare), del 6° nervo cranico (abducente), dell’8° nervo cranico (vestibolare), dell’11° nervo cranico (accessorio). Proprio quest’ultimo innerva i muscoli trapezio superiore e SCOM, indicando come il collo sia una struttura altamente compensativa i disturbi della funzione visiva.
Altra grande stazione neuronale legata alla funzione visiva è il talamo. Questo, che rappresenta la porta d’ingresso della corteccia per moltissime informazioni, è anch’esso connesso con i nuclei oculomotori; è stato osservato su scimmie che attraverso il talamo, i segnali di posizione dell’occhio possono svolgere un ruolo essenziale nella trasformazione spaziale svolta dalle reti corticali [11]; in pratica il sistema visivo partecipa ai meccanismi anticipatori del movimento basati su esperienze precedenti (controllo feedforward) e a quelli di correzione del movimento stesso (controllo feedback).
Si menziona anche il nucleo mesencefalico del trigemino che rappresenta l’anello di congiunzione fra il sistema visivo e quello stomatognatico. In riferimento a questo aspetto, problematiche legate al sistema visivo possono ripercuotersi su quello stomatognatico (mal occlusione e disturbi dell’articolazione temporo mandibolare); ugualmente disturbi dell’occlusione come pre – contatti possono riflettersi sul sistema visivo. Quest’ultimo punto spiega come sia sempre più importante una formazione transdisciplinare ed una collaborazione fra gli addetti ai lavori (interdisciplinarietà).

Gli occhi hanno quindi una fondamentale importanza nel controllo sia statico sia dinamico della postura permettendo al soggetto di ancorarsi nello spazio. In definitiva, squilibri al sistema visivo sia nella componente esocettiva (percezione visiva) sia in quella propriocettiva (muscoli oculari) possono alterare l’intero assetto posturale fino ai piedi e questo è possibile perché attraverso le catene muscolari si modificano i rapporti fra i volumi corporei con un aumento del tono muscolare.
Riferimenti:
1Paulus WM, Straube A, Brandt T. Visual stabilization of posture. Physiological stimulus characteristics and clinical aspects. Brain. 1984 Dec;107 ( Pt 4):1143-63.
2 Berencsi A, Ishihara M, Imanaka K. The functional role of central and peripheral vision in the control of posture. Hum Mov Sci. 2005 Oct-Dec;24(5-6):689-709.
3 Hanssens JM, Allard R, Giraudet G, Faubert J. Visually induced postural reactivity is velocity-dependent at low temporal frequencies and frequency-dependent at high temporal frequencies. Exp Brain Res. 2013 Aug;229(1):75-84.
4 Bardy BG, Warren WH Jr, Kay BA. The role of central and peripheral vision in postural control during walking. Percept Psychophys. 1999 Oct;61(7):1356-68.
5 Sasaki O, Usami S, Gagey PM, Martinerie J, Le Van Quyen M, Arranz P. Role of visual input in nonlinear postural control system. Exp Brain Res. 2002 Nov;147(1):1-7.
6 Kahle W; Frotscher M.: “Color Atlas and Textbook of Human Anatomy: Nervous system and sensory organs”. Thieme. Vol. 3 – 2003
7 Bohlen MO, Warren S, May PJ. A central mesencephalic reticular formation projection to medial rectus motoneurons supplying singly and multiply innervated extraocular muscle fibers. J Comp Neurol. 2017 Jun 1;525(8):2000-2018.
8 May PJ, Warren S, Bohlen MO, Barnerssoi M, Horn AK. A central mesencephalic reticular formation projection to the Edinger-Westphal nuclei. Brain Struct Funct. 2016 Nov;221(8):4073-4089.
9 Carpenter MB, Periera AB, Guha N. Immunocytochemistry of oculomotor afferents in the squirrel monkey (Saimiri sciureus). J Hirnforsch. 1992;33(2):151-67.
10 Bokaee F, Rezasoltani A, Manshadi FD, Naimi SS, Baghban AA, Azimi H. Comparison of cervical muscle thickness between asymptomatic women with and without forward head posture.Braz J Phys Ther. 2017 May – Jun;21(3):206-211.
11 Tanaka M. Spatiotemporal properties of eye position signals in the primate central thalamus. Cereb Cortex. 2007 Jul;17(7):1504-15.



