Introduzione
Cenni di anatomia
La diffusione su larga scala della tecnologia e il suo uso quotidiano hanno introdotto un nuovo fattore di rischio per la salute: la sindrome visiva da computer. Da un lato, l’avvento dello Smart Working ha rivoluzionato l’organizzazione del lavoro; dall’altro, ha contribuito all’aumento delle problematiche non solo a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, ma anche di sistemi estremamente sensibili come quello visivo.
In questo contesto, la sindrome visiva da computer (computer vision syndrome), secondo l’American Optometric Association, rappresenta la combinazione di disturbi oculari e visivi associati all’uso prolungato del computer. Di conseguenza, può influire negativamente sia sul comfort visivo sia sulla produttività aziendale, considerando che dal 64% al 90% degli utilizzatori di computer manifesta sintomi [1].
L’occhio, struttura anatomica complessa e delicata, ha forma sferoidale ed è alloggiato nell’orbita, protetto dalle palpebre. La sua funzione principale è captare le radiazioni luminose e trasformarle in impulsi nervosi, che attraverso il nervo ottico raggiungono il cervello per l’elaborazione.
Anatomia oculare
È possibile suddividere le strutture dell’occhio in 2 aree come nella tabella sottostante:
| ANNESSI OCULARI | BULBO OCULARE |
| Orbite | Cornea |
| Palpebre | Sclera |
| Apparato lacrimale | Camera anteriore / posteriore |
| Congiuntiva | Uvea |
| Muscoli extraoculari | Retina |
| Cristallino | |
| Corpo vitreo | |
| Vie ottiche |
Affaticamento visivo e produttività
Il problema visivo è tra i più frequenti per chi lavora al computer. Infatti, studi dimostrano che fino al 90% degli utenti sviluppa sintomi come affaticamento oculare, mal di testa, secchezza, diplopia o offuscamento visivo [2]. Inoltre, la prevalenza aumenta significativamente se l’esposizione supera le 4 ore al giorno [3].
L’astenopia, in particolare, è legata a due tipologie di sintomi:
- Sintomi esterni (ESF): bruciore, irritazione, lacrimazione, secchezza.
- Sintomi interni (ISF): dolore dietro agli occhi, tensione, mal di testa.
Effetto dannoso delle luci blu
Un ulteriore fattore di rischio è l’esposizione alla luce blu ad alta energia (450-495 nm) emessa dai dispositivi elettronici. Diversi studi indicano che un’esposizione eccessiva può accelerare l’invecchiamento dell’occhio [5-9]. Pertanto, la prevenzione è fondamentale: esercizi di visual training, strategia 20/20/20, colliri lubrificanti e occhiali specifici per computer [10-12].
Impatto sulla produttività
Questi problemi non influenzano solo la salute visiva, ma anche la produttività. Per esempio, negli USA il calo stimato è di 45-54 miliardi di dollari l’anno [13]. Uno studio [14] ha dimostrato che la correzione visiva può generare un ritorno economico di 9,33 dollari per ogni dollaro investito.
Prevenzione come strategia
In sintesi, la gestione della sindrome visiva da computer richiede:
- Correzione degli errori di rifrazione
- Esercizi di visual training
- Uso di filtri anti-luce blu
- Miglior ergonomia della postazione
Infine, mentre il medico oculista si concentra sulla patologia oculare, l’ortottista ha un ruolo chiave nel riequilibrio della funzione muscolare oculare, ottimizzando accomodazione e vergenza [15].
Riferimenti:
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- W D Thomson. Eye problems and visual display terminals–the facts and the fallacies. Ophthalmic Physiol Opt. 1998 Mar;18(2):111-9.
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- Lilla Knels, Monika Valtink, Cora Roehlecke, Amelie Lupp, Jamlec de la Vega, Mirko Mehner, Richard H W Funk. Blue light stress in retinal neuronal (R28) cells is dependent on wavelength range and irradiance. Eur J Neurosci. 2011 Aug;34(4):548-58.
- S C Reddy, C K Low, Y P Lim, L L Low, F Mardina, M P Nursaleha. Computer vision syndrome: a study of knowledge and practices in university students. Nepal J Ophthalmol. Jul-Dec 2013;5(2):161-8.
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