Introduzione: Relazione fra Mal di Schiena e Debolezza del Core
Negli ultimi 10 – 15 anni sempre più si è affacciato il termine “core stability”, in ambito di educazione, performance, prevenzione e rieducazione motoria, come strategia e modalità di intervento nella capacità di saper gestire l’equilibrio del tronco sul bacino.
Premettendo che il “core” o “nucleo” è sempre stato un importante elemento tenuto in forte considerazione in tutte le culture antiche (basti pensare al termine di “dan tian” nella cultura cinese o di “hara” in quella indiana), solo agli inizi del 900’ si inizia in Occidente a riprendere questo concetto con il termine di “power house” coniato da Joseph Pilates.
Il core è descritto come una scatola con gli addominali presenti anteriormente, i paravertebrali e i glutei posteriormente, il diaframma come tetto, il pavimento pelvico e la cintura delle anche come pavimento 1(Akuthota V et. al., 2004). In questo senso il core è visto come un vero e proprio corsetto muscolare. Dal core, si arriva a parlare di core stability: in merito a questo non c’è un’unica definizione accettata; Panjabi ad esempio la definisce come l’equilibrio risultante da tre sottosistemi: il sistema passivo fornito dalle vertebre, dai dischi intervertebrali e dai legamenti, il sistema attivo fornito dai muscoli e dai tendini ed il sistema neurale o nervoso di controllo 2 (Panjabi MM, 1992). Altri autori, ancora, definiscono la core stability come l’abilità di controllare la posizione e il movimento del tronco sulle pelvi, permettendo perciò una produzione, trasferimento e controllo ottimale di forza e movimento ai segmenti terminali in attività atletiche in catena cinetica integrate; questo aspetto è riassunto nell’espressione “da una stabilità prossimale ad una mobilità distale” 3 (Kibler WB et. al., 2006). In sostanza la capacità di stabilizzare il proprio centro di gravità ha come conseguenza la capacità di trasmettere forza e controllo agli arti in condizioni di sicurezza.
Cosa si intende per Core Stability?
Queste osservazioni in merito, portano a comprendere come fare core stability non voglia dire necessariamente fare addominali; e avere un core forte non voglia dire avere una buona core stability, bensì un core forte è un elemento che sta all’interno del concetto core stability 4 (Borghuis J et. al, 2008). Tutta la muscolatura deve lavorare coerentemente con i giusti tempi di attivazione e reattività elastica (stiffness) per realizzare stabilità nel sistema 5 (McGill SM et. al., 2001).
Ma come può influenzare questo meccanismo di funzionamento, definito core stability, la salute della schiena?
Alla luce degli studi fatti in ricerca, è stato proposto che una mancanza di controllo motorio a livello della colonna lombare possa predisporre la persona all’insorgenza del classico mal di schiena lombare (low back pain). Questo è avvalorato dal fatto che persone con mal di schiena, sottoposte a carichi improvvisi o imprevisti, presentavano tempi di latenza muscolare più lunghi nel gestire il tronco rispetto a persone sane 6 (Cholewicki J et. al.,2005). Oltre a questo Ebenbichler e collaboratori hanno notato che il tempo di contrazione anticipatorio, denominato meccanismo a feed – forward, della muscolatura addominale, in preparazione al sollevamento di un braccio, sembra essere disturbato in questi soggetti 7 (Ebenbichler GR et. al., 2001). Infatti, attraverso valutazione elettromiografia, mentre soggetti in salute tendono a contrarre il muscolo trasverso dell’addome prima di altri muscoli, stabilizzando così la colonna lombare, in anticipazione ai movimenti delle anche, i soggetti con mal di schiena mostrano un ritardo di contrazione del trasverso addominale 8 (Hodges PW et. al, 1996). Un’alternativa all’ipotesi del ritardo dell’attivazione muscolare, come fattore di rischio nel mal di schiena, è quella del danno recettoriale. Il danno dei recettori all’interno dei tessuti molli della colonna lombare potrebbe mettere in pericolo il controllo a feedback, generando a sua volta un ritardo nei tempi di contrazione [6 ] .
Ai fini della stabilità lombare diviene pertanto fondamentale il corretto reclutamento motorio [ 9 – 10 ].
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Riferimenti:
1 Akuthota V, Nadler SF, Core Strengthening, Arch Phys Med Rehabil, 2004
2 Panjabi MM, The stabilizing system of the spine. Part I. Function, dysfunction, adaptation, and enhancement., J Spinal Disord, 1992
3 Kibler WB, Press J, Sciascia A, The role of core stability in athletic function., Sports Med, 2006
4 Borghuis J, Hof Al, Lemmink KA, The importance of sensory-motor control in providing core stability: implications for measurement and training., Sports Med, 2008
5 McGill SM, Cholewicki J, Biomechanical basis for stability: an explanation to enhance clinical utility., J Orthop Sports Phys Ther, 2001
6 Cholewicki J, Silfies SP, Shah RA, Greene HS, Reeves NP, Alvi K, Goldberg B, Delayed trunk muscle reflex responses increase the risk of low back injuries., 2005
7 Ebenbichler GR, Oddsson LI, Kollmitzer J, Erim Z, Sensory-motor control of the lower back: implications for rehabilitation., Med Sci Sports Exerc, 2001
8 Hodges PW, Richardson CA, Inefficient muscular stabilization of the lumbar spine associated with low back pain. A motor control evaluation of transversus abdominis., Spine, 1996
9 Radebold A, Cholewicki J, Panjabi MM, Patel TC, Muscle response pattern to sudden trunk loading in healthy individuals and in patients with chronic low back pain., Spine, 2000
10 Comerford MJ, Mottram SL, Movement and stability dysfunction–contemporary developments., Man Ther, 2001





