Cosa è il tessuto connettivo: la grande ragnatela

Perché ti parlo di tessuto connettivo? E cosa è? Questo è un tessuto che si estende per tutto il corpo dalle zone più superficiali alle zone più profonde senza soluzione di continuità: ecco perché lo possiamo definire una grande ragnatela. Tutto, nel nostro corpo, è avvolto da questa ragnatela. Per farti degli esempi sono strutture […]

Perché ti parlo di tessuto connettivo? E cosa è? Questo è un tessuto che si estende per tutto il corpo dalle zone più superficiali alle zone più profonde senza soluzione di continuità: ecco perché lo possiamo definire una grande ragnatela. Tutto, nel nostro corpo, è avvolto da questa ragnatela. Per farti degli esempi sono strutture di connettivo le meningi, (dura madre, aracnoide, pia madre) di cui magari hai sentito parlare. Sono strutture connettivali le guaine che avvolgono i nostri muscoli (epimisio, perimisio, endomisio). Per cui questo tessuto connettivo (fascia) rappresenta una rete che collega e sostiene tutte le strutture del nostro corpo.ragnatela

Le cellule del tessuto connettivo immettono una grande varietà di sostanze nello spazio intercellulare fra cui in abbondanza proteine quali collagene ed elastina. Quest’assemblaggio di proteine nell’ambiente extracellulare viene definito matrice extra cellulare (MEC). Perché è importante questa MEC? Perché grazie a questa si distribuiscono le tensioni del movimento e della gravità mantenendo però allo stesso tempo la forma delle varie parti del corpo (organi e tessuti vari). In pratica fornisce sostegno e protezione alle strutture oltre che fungere da mezzo di comunicazione tra le parti.

Il meccanismo della comunicazione fra le parti può essere compreso con il fenomeno piezoelettrico: ogni movimento per quanto piccolo possa essere produce delle tensioni all’interno del sistema: queste tensioni stirano i legami fra le molecole producendo un flusso di corrente conosciuto come carica piezoelettrica. Queste correnti che si creano all’interno della trama del tessuto connettivo fungono da informatori per la modifica strutturale del tessuto connettivo stesso e delle cellule che rilevano questi segnali. In questo senso la trama fasciale funge da informatore comportando modificazioni a livello biochimico cellulare: ad esempio sotto l’effetto piezoelettrico gli osteoclasti non possono erodere l’osso in quelle parti piezoelettricamente cariche, ovvero meccanicamente stressate. Nel metabolismo osseo infatti esistono due tipologie cellulari: gli osteoblasti che depongono osso nuovo e gli osteoclasti che fanno pulizia del vecchio osso. Il movimento meccanico (muscolare) stimola questi flussi energetici determinando quindi un osso ed un muscolo ovviamente più forti. Ecco spiegato il motivo per cui persone che tendono a soffrire di osteopenia e/o osteoporosi dovrebbero come forma di terapia praticare esercizio fisico.

Il tessuto connettivo e i muscoli, definiscono assieme quello che è chiamato sistema mio fasciale (di cui si sente parlare sempre di più), il quale rappresenta uno straordinario informatore del sistema tonico posturale: lungo le sue trame sono infatti presenti numerosissimi recettori sensoriali. I muscoli inoltre proprio grazie alla presenza del tessuto connettivo sono organizzati in lunghe catene muscolari o miofasciali.

È attraverso la grande ragnatela, ed in particolar modo attraverso la comunicazione meccanica connettivale, che il sistema si riorganizza costantemente al fine di equilibrarsi con l’ambiente: il tessuto connettivo risulta essere l’organo sensorio (informatore) più grande. Incidenti, interventi chirurgici e cicatrici, sforzi eccessivi possono creare delle alterazioni ovvero delle vere e proprie aderenze fasciali creando un’interruzione comunicativa all’interno del sistema alterandolo e creando dei meccanismi compensatori di adattamento utili alla sopravvivenza ma meno funzionali alla fisiologia del movimento (dolori, tensioni, stress muscolo-articolare). Il sistema attua questi meccanismi sulla base delle leggi posturali:

  1. Non dolore: non voglio sentire dolore;
  2. Economia: sono disposto a spendere di più (e comunque il meno possibile) pur di non aver dolore;
  3. Soddisfazione bisogni primari.

Quindi perché la postura si altera? Per non sentire dolore! Ed in che modo si altera? Nella maniera più economica possibile.

È proprio grazie alla retrazione fasciale che il corpo compensa creando delle vie di fuga, ovvero sistemi intelligenti create da contrazioni … per fare cosa? Sfuggire dal dolore. Infatti ogni allungamento implica un disagio oppure risveglia il dolore per cui il muscolo si era accorciato. Pensa che anche le ballerine di alto livello che sono elasticissime e mobilissime soffrono anche di importanti dolori alla schiena; evidentemente tanta mobilità non è sinonimo di benessere: si allungano compensando.

Il compenso posturale rappresenta la forma più intelligente di strategia antalgica che il corpo mette in atto e questa strategia si esplica attraverso il tessuto connettivo.Ma è anche importante ricordare che se il tempo della vita ci ha imprigionato, lo stesso tempo ha il potere di liberarci.

Diventa pertanto di fondamentale importanza, al di fuori della sempre importanti modalità terapeutiche, creare forme di esercitazione orientate a favorire il rilasciamento mio fasciale affinché il sistema torni ad essere più disponibile ad una più corretta fisiologia articolare e quindi forma di movimento.

Principalmente sono 3 i grandi sistemi di lavoro che esercito sul corpo per rilasciare le retrazioni connettivali:

  1. Tecniche posturali ad approccio globale – Metodo Raggi con Pancafit – ;
  2. Qi Gong;
  3. Taijiquan

Attraverso le tecniche posturali ad approccio globale è possibile andare a riequilibrare la forma (statica) della postura, recuperando l’equilibrio delle catene muscolari che erano andate in ipertono (tensione) causa la condizione di squilibrio;

Attraverso la pratica del Taijiquan e del Qi Gong è possibile andare a recuperare la funzione (dinamica) della postura. Ovvero recuperare un corretto modo di muoversi ed interagire con lo spazio circostante. Inoltre attraverso queste ultime è possibile andare a migliorare la condizione energetica dell’intero organismo andando a promuovere la circolazione dell’energia interna (Qi) e dei fluidi corporei.

Liberare il sistema connettivale o fasciale vuol dire dare al sistema la possibilità di tornare a muoversi secondo linee di movimento ottimali.

Scroll to Top